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La Crisi economica: limitiamone gli effetti
La crisi economica influenza la nostra salute psicologica?
La crisi economica attuale sembra contribuire ad un aumento dei disagi psicologici.
Già negli ultimi anni nel mondo economico e lavorativo si era affermato il concetto di lavoro a termine, ossia un impiego lavorativo che aveva un inizio ed una fine e non dava garanzie e sicurezze; quindi parecchi lavoratori si erano abituati a perdere il concetto di un lavoro sicuro, stabile e, per certi versi, abitudinario che consentiva l'esposizione a dei rischi di denaro.
Oggi però neanche questo è più garantito; infatti è tutto in discussione anche il lavoro cosi detto “fisso” per non parlare poi della possibilità concreta di trovare un lavoro. Tutto questo genera nella persona un livello un forte disequilibrio derivante dalla mancanza totale di certezze. Ne deriva che soprattutto la fascia di persone più a rischio (età compresa fra i 20 ed i 50 anni) conosce per la prima volta sentimenti di ansia, insicurezza, perdita della autostima, mancanza della progettualità futura con conseguenze negative nelle diverse sfere della vita.
Si possono, infatti, sperimentare attacchi di panico, reazioni ansioso/depressive, insonnia e ricorso a sostanze e/o alcol con conseguente dipendenza . In momenti critici come quello attuale la mancanza di denaro può spingere l'individuo anche a comportamenti antisociali e criminali.
L’ansia amica o nemica?
L'ansia è funzionale quando ci protegge dalle minacce esterne preparandoci all'azione e contemporaneamente motivandoci ad interagire con il mondo circostante, quando diventa una spinta ad impegnarci nei compiti che svolgiamo quotidianamente, in particolar modo in quelle attività che non svolgiamo con interesse ma che dobbiamo portare a termine, studiare per un esame poco interessante, svolgere il proprio lavoro quotidianamente con impegno,uscire di casa in tempo per prendere l'autobus o il treno .
Questi tipi di ansia risultano utili alla nostra sopravvivenza. Fungono da intermediario tra il mondo esterno ed il nostro mondo psichico interno, rendendoci capaci di far fronte ai problemi della vita e di adoperarci per migliorare il nostro adattamento all'ambiente. Sono dunque fattori di crescita e sviluppo della personalità che danno stimoli e motivazione.
Tuttavia può accadere allo stato di allarme e attivazione non corrisponde un pericolo reale da fronteggiare e risolvere; in tal caso l'ansia si trasforma da risposta naturale e adattiva a sproporzionata o irrealistica preoccupazione diventando un vero e proprio disturbo. Spesso vi è la necessità di un intervento specialistico da parte di uno psicologo. A volte sono sufficienti suggerimenti su modifiche dello stile di vita, tecniche di rilassamento quali training autogeno e ipnosi che aiutano il paziente ad abbandonare cattive abitudini che durano da anni e che causano alti livelli di stress che sfociano in disturbi psicologici quali disturbi d’ansia ,disturbi psicosomatici, del sonno, depressione ecc, ma anche malattie fisiche croniche volte anche gravi come l'ipertensione arteriosa, la nevrosi cardiaca e altre malattie cardiovascolari, nonché vari disturbi gastrointestinali. Queste tecniche comprendono esercizi di rilassamento progressivo fino ad ottenere il controllo del tono muscolare e con esso il miglioramento di molte funzioni neuro-vegetative.
Fonte www.infosalute.eu
Combattere lo stress con il Training Autogeno
Che cosa e è IL TRAINING AUTOGENO
- Training = Allenamento
- Autogeno = Che si genera da sé
Il training autogeno è una tecnica di rilassamento e autodistensione mediante concentrazione psichica passiva che consente di modificare situazioni psichiche e somatiche.
A cosa serve?
Il Training autogeno è utile nella cura di ansia, insonnia, emicrania, asma, ipertensione, attacchi di panico e in tutte quelle patologie dove l'aspetto psicosomatico sia rilevante.
Esercizi
Gli esercizi si attuano in tre posizioni: posizione sdraiata, in poltrona e del cocchiere (vedi immagine sopra). Molto importante risulta anche la respirazione, la quale deve funzionare in maniera progressivamente più automatica e quindi meno controllata.
Gli esercizi si dividono in
- esercizio della pesantezza: produce uno stato di rilassamento muscolare, dei muscoli striati e lisci
- esercizio del calore: produce una vasodilatazione periferica con conseguente aumento del flusso sanguigno.
- esercizio del respiro
- esercizio del plesso solare
- esercizio del cuore
esercizio della fronte fresca
Questi esercizi vanno eseguiti per ordine, sotto la guida di psicologi o medici specificamente formati. Il training, per essere efficace, deve avvenire in un ambiente silenzioso e con una luce soffusa. L’abbigliamento deve essere comodo, nulla che ci deve dare fastidio o stringere.
COSA CI INSEGNA IL TRAINING AUTOGENO
- Sviluppare capacità di prendere distacco dalle emozioni;
- Acquisire il controllo su meccanismi del nostro organismo;
- A migliorare le capacità di concentrazione;
- Autocritica e autocontrollo;
- Eliminazione del dolore.
“Ascolto e accettazione di ciò che accade nel nostro corpo”
"Manuale di training autogeno " ,
Bernt Hoffman, Astrolabio